A Vela

Lucifera

Il Progetto

È una barca tecnologica, con chiglia mobile e water ballast, pensata per ed usata da un crocierista, che voleva una barca sportiva, con linee aggressive e potenti, leggera, ma che soprattutto potesse essere funzionale in crociera e facilmente manovrabile in equipaggio ridotto. “Lucifera” apre significativamente il varco nella progettazione e costruzione dei moderni fast cruiser.
Lucifera con i suoi 4.400 Kg di dislocamento è una barca decisamente leggera: le linee di carena, ispirate ai WOR 60, sono tese come le diagonali, il puntuale è molto contenuto con lo specchio di poppa basso sull’acqua e un baglio massimo al 60% della carena, che di conseguenza porta a un centro dei volumi piuttosto arretrato.

Specifications

Cantiere
Vismara
Modello
V40 Open
Anno
1998
Lunghezza
12,20 M
Larghezza
4,20 M
Dislocamento
4800 KG
Superficie Velica
97,70 Mq
Materiale Costruzione
Sandwich di fibre unidirezionali di vetro e resina epossidica su anima di Termanto
Zavorra
650 KG
Pescaggio minimo
2,20 M
Pescaggio massimo
3,50 M

Caratteristiche

Lo scafo è dotato di ballast laterali di 600 Kg e di una deriva mobile con bulbo terminale che consente di variare il pescaggio da 2,2 fino a 3 mt e di garantire in questo modo un’elevatissima stabilità insieme a un’importante versatilità di utilizzo in crociera.
La leggerezza dello scafo viene ottenuta con una costruzione in composito e l’impiego di fibre unidirezionali di vetro e resina epossidica sottovuoto, post curate a 70°C su anima di Termanto a densità variabile. Stessa tecnologia per gli interni con l’aggiunta, sempre sottovuoto e mediante incollaggio, di rifiniture in mogano.
Il piano velico, anch’esso di chiara ispirazione regatiera, presenta un albero in carbonio con crocette larghe e aquartierate, la Randa full-batten di grandi dimensioni, un Genoa rollabile a bassissima sovrapposizione, Trinchetta amovibile e Gennaker in testa d’albero con bompresso retrattile.

 

L’arretramento generale dei volumi si rispecchia anche in coperta, caratterizzata da un grande pozzetto con doppia ruota per il timone, posto ad estrema poppa, così da aumentare la fruibilità dei volumi interni mantenendo un pozzetto dove è ancora possibile manovrare con agio. Tutte le manovre sono rimandate in pozzetto.
Sulla tuga sono presenti quattro osteriggi, un passauomo e quattro oblò laterali che assicurano un’ottima luminosità. La suddivisione interna ruota intorno alla scassa della deriva che, grazie al baglio massimo di 4,20 mt, non ingombra ma anzi contribuisce a una nuova separazione tra il quadrato di prua, con tavolo e divani e l’ingresso di poppa sul quale si affacciano le porte delle cabine, la cucina e il tavolo da carteggio.

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