Intervista a Damiano Lancia – CUSTOMER care/service manager – responsabile dell’area refitting

12.03.2018

Damiano Lancia, manager – responsabile dell’area refitting, parla del secondo refitting di una delle barche simbolo Vismara,LUCE GUIDA un 80 piedi di eleganza e maestosità.

Da quanto tempo fai parte del team Vismara?
D.L. 3 anni
Il tuo ruolo in azienda?

D.L. Customer care/service manager, responsabile dell’ area refit

Quale secondo te è la strategia migliore per condurre un refitting perfetto che arrivi a soddisfare l’azienda e l’armatore?

D.L. La strategia varia molto in funzione del tipo di refit, quindi tipo di imbarcazione e tipologie di lavorazioni richieste, ma anche molto in funzione dell’armatore: se dovessi definire una linea di base andrei su un clichè scontato che è quello del rispetto delle tempistiche, qualità delle lavorazioni e ottimizzazione dei tempi per impegnare le risorse su più fronti contemporaneamente in maniera da non accavallare le lavorazioni e poter andare avanti su più commesse contemporaneamente.

Quello che però ritengo fondamentale è il rapporto di fiducia che si deve instaurare con l’armatore, sia sotto il profilo umano che professionale: tenerlo aggiornato, coinvolgerlo dove è necessario, NON coinvolgerlo quando non serve, improntare una comunicazione formale ma che contempli anche un rapporto umano, spiegare sempre il perché delle scelte fatte ed essere pronti ad ascoltarlo valutando sempre quanto una richiesta sia importante per lui, coerente con la filosofia della barca, tecnicamente fattibile e quanto possa inficiare sulle tempistiche del cantiere: per quello è fondamentale capire l’armatore, come lui utilizza la barca e come la barca è nata ed è stata pensata

Il lavoro più complesso di questo refitting?

D.L. 2 cose:
Ricostruire una parte di tuga che nasceva vetrata e trasformarla in una zona continua creando 2 nuovi osteriggi a filo per le cabine ospiti di poppa
Sostituire il bow thruster originale con un modello retrattile e più potente: abbiamo dovuto modificare la cabina marinaio, ricavare un nuovo paglio e una nuova scala di accesso per fare posto al macchinario più ingombrante, chiuso il tunnel esistente rilaminando parte dello scafo

La cosa più divertente di questo refitting?

D.L. L’equipaggio

E scherzi a parte mi sono divertito molto nel progettare e disegnare personalmente (cosa che ormai faccio raramente) sia tutto il nuovo tendalino e spray hood che seguiranno la linea affusolata della tuga e il nuovo prendisole di poppa fortemente voluto dall’armatore e progettato in maniera che sia: utilizzabile come gavone, quindi apribile, facilmente removibile (ad esempio in caso di regata) e con una fascia led perimetrale in basso per effetto scenico in banchina

A questo aggiungo che ogni barca, nonostante stress e complessità qui da noi viene affrontata da tutta la squadra del refit in un clima sereno che dà modo di avere momenti a bordo in cui non manca ogni tanto qualche risata: è il bello e la fortuna di essere parte di una squadra di professionisti a cui piace fare questo mestiere, forse il vero valore aggiunto per riuscire ad essere “unici” in questo genere di trasformazioni